Giulianova - Teramo (29a Giornata 02.04.2006)

Derby deludente: Giulianova – Teramo 0-0

TANTA ATTESA PER NULLA

di Eden Cibej

Ma quale derby! Una noia mortale almeno fino al 20’ del secondo tempo, con un Teramo a non rischiare troppo su un campo oggettivamente difficile e ad accontentarsi di un pareggio che lo garantiva in classifica e che non avrebbe deluso i tifosi, numerosissimi, venuti a Giulianova; e con un Giulianova proteso in avanti, per coraggio e per necessità di punti, ma nel contempo consapevole della forza dell’avversario e per questo poco incline a mandare all’assalto anche le truppe a presidio delle retrovie. Certo, la classifica innanzitutto, e soltanto in secondo piano lo “spirito del derby”, quello spirito che in altri tempi, quando il calcio non era ancora diventato un’azienda, presumeva una partita a rotta di collo al motto di “vincere o morire”.

In ogni caso, va sottolineato che il calcio commerciale, quello che deve fare i calcoli da ragioniere sui “punti che mancano per…” ci ha regalato una domenica di primavera all’insegna della pace: tutto è filato via tranquillo, senza che il formidabile spiegamento di forze di polizia e carabinieri dovesse minimamente rendersi necessario; e l’elicottero che volteggiava sul cielo del “Fadini” tutto sommato si sarà goduto il panorama, e nulla più. Infatti, le rispettive tifoserie, al di là di qualche espressione, diciamo così, “tradizionale”, sono state corrette, dedite prevalentemente al sostegno dei propri colori. A testimonianza di questo “cambiamento d’aria”, che speriamo duraturo, abbiamo letto con piacere il tono nuovo di alcuni striscioni della curva, basati più sull’ironia che sull’offesa: in uno di essi entrava addirittura la cultura, richiamandosi ad un’ opera teatrale di Shakespeare (Sogno di una notte di mezza estate), mentre un altro giocava sul doppio senso dell’imprecazione “porco diavolo”. Un buon passo avanti.

Ma la scritta più significativa, e toccante, è stata quella dedicata al piccolo Tommaso, il bambino simbolo di tutte le giovani vittime degli orrori dell’umanità. Il pubblico giuliese e teramano, tutto, in piedi, ha lungamente applaudito Tommy dedicandogli, prima dell’inizio, un battimani che voleva rappresentare il battito dei cuori nei quali Egli continuerà a vivere.
Di fronte a questo una partita di calcio ha ben poca importanza; però, dobbiamo parlarne.

Diciamo allora che il Giulianova, più bisognoso di punti del suo avversario, si portava subito all’attacco e metteva spesso in difficoltà la difesa biancorossa, dando anche l’impressione di poter passare. Di contro, il Teramo appariva rinunciatario, piuttosto lento, con ciò arrivando anche a rischiare molto, tanto che in più occasioni i giallorossi sono stati sul punto di portarsi in vantaggio. L’occasione più propizia l’ hanno avuta al 12’ con Califano che, in area, in quel momento abbastanza affollata, mancava la deviazione su cross dalla destra. Un istante dopo era Felci ad esibirsi in un bel diagonale, fuori di poco. E tre minuti più tardi Memmo mancava una ottima occasione quando, venutosi a trovare libero davanti allo specchio della porta del Teramo su lancio dosato di Catalano, si faceva anticipare dal portiere (a proposito, ha 38 anni e non li dimostra se non nelle sicurissime uscite). Al 17’ Taua cade in area e sul rovesciamento di fronte Memmo, libero, tira fuori. Il primo tempo si chiedeva con una azione di De Giorgio (buona la sua prova) che al 41’ si faceva soffiare la palla al momento del tiro.

All’inizio della ripresa, era il 3’, Califano (oggi sorpreso spesso in fuori gioco) ideava una azione: faceva un cenno ad un compagno che stava per rimettere la palla dalla linea laterale; ricevuto il lancio, di prima deviava la sfera su Felci dal quale partiva un bel diagonale finito di poco fuori.

Già nel frangente iniziale si notava un ritmo diverso: i nostri appunti non a caso riportano una impressione: “il Teramo è più sveglio”. La partita si fa quindi più partita e lo diventa ancor più quando progressivamente il Teramo comprende di poterci “provare”, grazie soprattutto a due indovinate sostituzioni, quella di Favasuli con Catinali e quella di Porro con Luiso, oltre alla sistemazione più avanzata di Leon, giocatore di straordinarie doti tecniche ma portato un po’ troppo all’azione personale, una delle quali privava Taua, tutto solo al limite dell’area giuliese, di concludere a rete. L’ultimo quarto d’ora era tutto biancorosso anche se il Giulianova non mancava di farsi vedere nella metà campo opposta; ed in questa fase si poteva leggere la differenza tra la squadra di Malavolta e quella di Quartiglia.

Un pareggio sostanzialmente giusto, ma con i giallorossi più vicini al gol specialmente nel primo tempo quando la partita l’ hanno fatta quasi da soli.

In tribuna, i due Sindaci, Chiodi e Ruffini; quest’ultimo sperabilmente consapevole del proprio dovere istituzionale che, insieme al prestigio della carica rivestita, suggerisce non la scelta della curva ma i posti d’onore di uno Stadio.

Tabellino della partita Giulianova Teramo

GIULIANOVA: Ivaldi, Del Grosso F., Danotti, Catalano, Bizzarri (63` Capone), Cherubini, Felci, Palladini, Califano, De Giorgio (72` Scartozzi), Memmo (53` Morello).

ALLENATORE: Francesco Giorgini

TERAMO: Mancini F., Ferri L., Angeli, Franzese, Migliaccio V., Movilli, Favasuli (61` Catinali), Nicodemo, Porro (70` Luiso), Leon, Taua.

ALLENATORE: Marco Cari

ARBITRO: Antonio Iannone (Napoli)

RECUPERO: 3 minuti (0` pt + 3` st)

AMMONITI: Felci (G), Favasuli, Luiso (T)

ESPULSI: nessuno

SPETTATORI: (3232 paganti + abbonati)