Giulianova - Martina (30a Giornata 15.04.2007)

Sconfitto dal Martina (0-1) ma con tanto onore

GIULIANOVA IN C/2: GRAZIE, SANDRO!

di Eden Cibej

Lo avevamo ricordato già in altre occasioni, ma vale la pena ripeterlo, dopo la “promozione” della politica di Quartiglia e del Sindaco Ruffini alla serie C/2. Si sono superati in bravura; il primo smarcandosi dalle responsabilità di una società e di una gestione almeno un paio di anni fa “smontando” una squadra che, invece, si doveva da subito tentare di affidare ad altri senza gli estenuanti tira e molla cui abbiamo dovuto assistere tra sospiri, speranze, amarezze, mezze parole e mezzi silenzi; il secondo in compagnia di una maggioranza e di una opposizione incapaci di proposte perché evidentemente privi di idee, distribuendo centinaia di milioni al miliardario presidente nello stesso momento in cui si scordava dei parchi pubblici privi di altalene per i bambini, mentre non si accorgeva delle “zezzità” ambientali di Giulianova località turistica, mentre riduceva le ore di accompagnamento a ragazzi handicappati o cancellava un miserevole contributo (pensate, 516 euro l’anno!) all’associazione dei donatori di sangue. Ma fra tanti impegni e tante preoccupazioni, il primo cittadino Claudio Ruffini non si era lasciato sfuggire, due anni fa, la grande occasione di convocare in apposita seduta il Consiglio Comunale per gridare commosso, in coro con altri esponenti politici, di destra e di sinistra, quel “Grazie Sandro” per quella salvezza ai play out che passerà alla storia della città come invocazione sacro-profana mai sentita con tanta partecipazione emotiva neanche in un Santuario gremito di pellegrini.

Al riguardo, dove la sorpresa superava l’indignazione riusciva ad erigersi Rifondazione comunista, il partito che a mo’ di Bastian contrario trova sempre la forza di dire no, anche al governo del quale fa parte, ma che a Giulianova non ha fiato per tutelare bambini e disabili da una politica antisociale di stampo monarchico, trovandone invece tanto per invocare il salvatore del pallone.

Una lezione in tutti i sensi, a Quartiglia ed al Comune, l’ hanno data i giocatori giallorossi ed il loro “maestro” Pagliaccetti, con il collega Zucchini, i quali hanno onorato gli impegni con grande e, forse, rara dignità: hanno sempre lottato con altruismo, con serietà; al massimo delle rispettive capacità, salvando la faccia anche a chi probabilmente non lo meritava. Il tutto, senza una garanzia per il futuro e senza la certezza di uno stipendio.

Adesso è C/2: può essere l’anno della rinascita, del ritorno alle vittorie in casa e fuori se, augurabilmente, ci sarà una nuova Società all’altezza della situazione. Chi spera in un ripescaggio farebbe bene, secondo noi, a non aggiungere alla speranza le preghiere perché restare ancora in C/1 potrebbe voler dire ripetere un campionato malinconico come quello in via di archiviazione. Siamo tra quelli che preferiscono ripartire con la rincorsa, credendo poco nello scatto iniziale.

Dimenticavamo, c’è stata la partita: il Giulianova ha dominato per tutto il primo tempo ed il Martina si è salvato spesso grazie ad un errore degli attaccanti giuliesi o per un salvataggio fortunoso od in calcio d’angolo. La prima emozione veniva da Baldini che sfiorava il palo al 17’; poi Ukah alla mezzora e di nuovo Baldini di testa al 36’. Tutto questo mentre lavoravano bene e con ottima intesa Sarno, Antenucci, Croce, ben diretti da Paladini.

La ripresa offriva una partita diversa: entrati Cardascio e Perna al posto di Costantini e Mancino, il Martina comprimeva le ambizioni del Giulianova evidenziando una pericolosità che non si era vista nei primi 45 minuti. Ma nonostante ciò, il Giulianova, sprecone, sbagliava una serie lunghissima di occasioni per portarsi in vantaggio con Antenucci, almeno due volte, con Sarno, con Palladini, sebbene sempre da distanza ravvicinata.

C’è stata anche l’espulsione di Epifani, per doppia ammonizione su due soli falli commessi, da parte di un arbitro che aveva lasciato correre di tutto e di più. Quattro minuti dopo, era il 36’, Lauria evitava un difensore davanti all’area di rigore giuliese e, fattosi luce, lasciava partite un sinistro alto ed angolato che lasciava di stucco il povero Ivaldi. La partita diventava ancor più emozionante per i rapidi rovesciamenti di fronte e per una lunga serie di circostanze atte a produrre una rete. Ma il risultato rimaneva invariato fino al 49’.
I giallorossi uscivano dal terreno di gioco tra meritatissimi applausi. E a testa alta; in quanti se lo possono permettere?